Trasformazione digitale: le opportunità spiegate bene

Sono ampie le opportunità che la trasformazione digitale apre alle imprese. 

Se sentite parlare gli esperti si tratta di procedimenti “rivoluzionari”, strumenti raffinatissimi, big data, cose gestibili in modo efficace solo da genii che parlano lingue astruse e passano la vita davanti al computer che si chiamano data scientist. Roba complicata insomma.

La trasformazione digitale raccontata così spaventerebbe persino un nerd ventenne già plurilaureato.

Ma la cosa interessante è che il suddetto nerd, se ha un minimo di onestà intellettuale, vi dirà che la trasformazione digitale in realtà è una cosa semplice: si tratta di portare nell’impresa non tanto gli strumenti digitali, quelli già ci sono, quanto gli strumenti che servono per estrarne valore.

Il valore della consulenza

E farlo nel modo giusto richiede non l’assunzione di una squadra di matematici pluripremiati a livello internazionale, ma una semplice consulenza. Perché? Perché i sistemi economici sono complessi, i sistemi digitali sono complessi, ma la loro interazione deve seguire alcune semplici regole.

Pensate agli smartphone, che non sono un paradigma valido per ogni aspetto della digitalizzazione, ma sono uno strumento essenziale: li usano tutti, senza bisogno di libretto delle istruzioni. Ormai non viene nemmeno più fornito, dalla maggior parte dei brand.

Cosa serve perché uno strumento digitale, come un CRM o degli strumenti di Marketing automation siano efficienti?

1. devono essere adattabili e non rigidi (come uno smartphone, su cui scaricate le App che vi servono). La consulenza vi aiuta a capire cosa si modificherà e come le modifiche porteranno beneficio economico alla vostra azienda adottando strumenti digitali.
2. Analisi delle esigenze. Perché le opportunità che il digitale vi offre non sono cose impossibili, come “l’apertura al mercato cinese”, ma sono già nel vostro business: il digitale vi aiuta ad “estrarle”
3. Scalabilità: tra tre mesi il mercato farà nascere una nuova esigenza o un nuovo trend, ad esempio, avere una piattaforma di digital marketing integrabile a un nuovo canale di comunicazione che ancora non esiste. In questo caso del vostro Helpdesk appena adottato, che dialoga con la chat di facebook, non saprete cosa farne. Ma se la soluzione è in cloud, potrà integrare rapidamente la modifica.
4. Fattibilità economica: calcolate in quanto tempo l’applicazione vi fa ritornare dell’investimento. Può essere un po’ macchinoso, ma in genere non si va lontani dal risultato richiesto. (Qui c’è un ROI calculator automatico di una piattaforma concorrente di Zoho, ma insomma, serve per spiegare il meccanismo.

La trasformazione digitale è facile da capire

Il gioco è: voi usate i computer, i vostri clienti smartphone, tablet, wearable e affini. Tutto questo determina la produzione di dati. 

Cosa serve per trasformare questi dati in benzina per la business intelligence e per creare valore?

Zoho One è una risposta efficiente, rapida, intuitiva e con cui potete capire molte cose: si può anche provare.

Ma allora perché ci sono molte aziende che sono diffidenti verso l’adozione di strumenti digitali in generale per automatizzare i propri processi?

Si tratta di un meccanismo che era complesso, che prevedeva l’intervento praticamente costante di esperti, che incappava in errori “di gioventù”

Perché la trasformazione digitale ha la fama di essere un passaggio complicato?

Andiamo a ritroso: un interessante rapporto McKinsey raccontava, 4 anni fa, che solo il 30% delle organizzazioni (su scala globale e di ogni industria) alle prese con la trasformazione digitale è soddisfatto dei risultati ottenuti, ha evidenziato McKinsey in uno studio. E appena il 16% riferiva di aver concretamente migliorato le prestazioni e di essere preparato a gestire nuovi cambiamenti.

Ci sono parecchi errori che si potevano fare, specie agendo su larga scala, con software rigidi o che in ogni caso restavano comprensibili solo da specialisti.

Oggi le cose sono molto cambiate.

Oggi a dominare la scena è il cloud: “nel cloud non esiste la taglia unica” e quel che funziona per un’azienda non è detto che funzioni per un’altra; ognuna dovrà valutare il suo eventuale mix tra cloud pubblico, cloud privato e data center in sede, preparandosi alla convivenza di ambienti diversi e alla gestione di architetture ibride e multicloud. Ma tale gestione, dopo una fase minima di avvio, fatta con la metodologia Agile, rimane in mano agli utilizzatori della tecnologia, ad esempio per gli strumenti di marketing automation al reparto marketing, che potrà adattare i template di Zoho One alle proprie esigenze, senza bisogno di chiamare sempre “il tecnico”.

Ai clienti, una volta dato il consenso non importa come voi usate i dati, purché la loro esperienza del vostro marchio sia buona. Sta a voi individuare gli obiettivi e la strategia più adatta. Il cloud vi seguirà fedelmente. 

Se vuoi ne parliamo insieme, senza impegno…