I pregiudizi di genere continuano a plasmare la nostra società. Nella “discussione” sulla parità tra uomo e donna è importante coinvolgere attivamente anche gli uomini, oltre che soffermarsi su ciò che viene espresso dalle donne.
Durante la seconda edizione della Gender Equality Week di CRMpartners, tutto il personale si è riunito nell’ufficio di Roma per vivere un workshop in presenza caratterizzato da vari pitch, giochi interattivi e una tavola rotonda. La round table composta da Federico Bussi, Simone Schillaci, Tommaso Bacheca, Alessandro De Marinis ed Enrico Di Seclì, alcuni dipendenti di CRMpartners, ha offerto uno spaccato illuminante su come gli uomini percepiscono, vivono e cercano di superare gli stereotipi di genere, sia sul lavoro che nella vita personale.
La parità come diritto innato, non come traguardo
Uno dei punti più significativi emersi durante la tavola rotonda è la concezione della parità di genere non come un obiettivo da raggiungere, ma come un diritto umano fondamentale e innato.
“La parità di genere non dovrebbe essere qualcosa da raggiungere ma un diritto naturale dell’essere umano all’interno della società”
ha affermato un partecipante.
Questa prospettiva sfida la narrativa comune che vede la parità come una meta distante, sottolineando invece l’urgenza di riconoscerla come una realtà intrinseca alla dignità umana.
Navigare tra pregiudizi di genere e aspettative sociali
La discussione ha portato alla luce le sfide che gli uomini affrontano nel promuovere attivamente la parità e sconfiggere i pregiudizi di genere. Molti si trovano intrappolati tra il desiderio di supportare l’uguaglianza e il timore di essere fraintesi o giudicati. L’uomo spesso arriva a sentirsi sotto accusa, attaccato e ha quindi paura di esprimersi. Questo evidenzia un paradosso: il silenzio imposto dal timore può essere interpretato erroneamente come indifferenza o opposizione.
Questo dilemma si estende anche alle interazioni quotidiane. Spesso si muovono critiche quando in realtà si vuole solo essere gentili e cordiali. Gli stereotipi di genere possono complicare anche le più semplici interazioni sociali, creando barriere alla comunicazione autentica e al rispetto reciproco.
Il peso della mascolinità tossica
Un tema ricorrente è stato l’impatto negativo degli stereotipi di mascolinità non solo sulle donne, ma anche sugli uomini stessi.
“Oggi la gente fraintende il significato di carattere, un carattere forte non definisce una persona, così come la mascolinità e la virilità”
ha osservato uno dei dipendenti partecipanti alla tavola rotonda.
Questa riflessione apre la porta a una discussione più ampia su come la società definisce e valuta la mascolinità, e su come queste definizioni restrittive possano danneggiare tutti.
La pressione di conformarsi a ideali mascolini stereotipati può portare a comportamenti tossici, spesso inconsapevoli. A volte non ci si rende neanche conto di oltrepassare il limite e nessuno lo fa notare. Dovrebbe essere normale segnalare ed evidenzire che un determinato atteggiamento non è normalità. Questo sottolinea l’importanza di creare un ambiente in cui sia possibile un dialogo aperto e costruttivo sulle norme di genere.
La paternità come catalizzatore di cambiamento
Un punto di svolta nella tavola rotonda è stato il tema della paternità. In CRMpartners abbiamo rivisto ed esteso la nostra politica di maternità e paternità. L’idea di ampliare il congedo di paternità è stata accolta con entusiasmo, vista come un passo concreto verso una vera parità. Dare valore alla figura del padre, ridurre quella differenza tra uomo e donna. Tutti hanno un ruolo fondamentale all’interno della famiglia ed è giusto che tutti ne beneficino. Soprattutto è fondamentale per ristabilire l’equilibrio all’interno della famiglia.
Questa prospettiva non solo valorizza il ruolo del padre, ma ha anche implicazioni significative per l’equità di genere sul posto di lavoro. Se agli uomini venisse garantita un’adeguata paternità, forse, nei processi di selezione, la scelta di una giovane ragazza non verrebbe vista più come un potenziale problema in caso di un’eventuale maternità. Questa osservazione ci dovrebbe far capire come politiche di congedo parentale paritarie possano contribuire a ridurre la discriminazione di genere nelle assunzioni e nelle progressioni di carriera.
Verso l’autenticità, oltre la certificazione per la parità di genere
Ma come si può garantire che gli sforzi per la parità di genere siano autentici e duraturi, evitando che diventino mere “certificazioni di facciata”? La parità dovrebbe essere inclusa in una vera e propria cultura organizzativa e sociale.
Il vero cambiamento dovrebbe partire da una consapevolezza individuale e collettiva, invitando a un approccio più profondo e interiorizzato alla parità di genere, che vada oltre la conformità alle normative.
In questo, così come nella visione futura sui pregiudizi di genere e sulla parità uomo donna, le nuove generazioni hanno un ruolo cruciale. È importante guidarle attivamente dando loro l’opportunità di creare le condizioni per un futuro più equo.
Un invito all’azione collettiva per sconfiggere i pregiudizi di genere
La tavola rotonda ha dimostrato che la parità di genere è un tema che coinvolge e interessa profondamente anche gli uomini. Le riflessioni emerse hanno evidenziato la complessità della questione, ma anche la volontà di contribuire attivamente al cambiamento.
In conclusione, come ha sintetizzato uno dei dipendenti di CRMpartners:
“Il mondo lo inizi a cambiare partendo da un tuo singolo comportamento”
Questa affermazione racchiude l’essenza del dibattito: la parità di genere non è solo una questione di leggi o politiche, ma di cambiamento culturale profondo, che richiede l’impegno attivo di tutti, uomini e donne.
La strada verso una vera parità è ancora lunga e complessa, ma il dialogo aperto e onesto, come quello emerso in questa tavola rotonda, è un passo fondamentale. Solo attraverso una comprensione reciproca e un impegno condiviso possiamo sperare di creare un mondo veramente equo e inclusivo per tutti i generi.
Noi di CRMpartners siamo molto attenti verso queste tematiche, se vuoi approfondire tutte le nostre iniziative, leggi il nostro Report d’Impatto 2023!
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