La vendita all’asta di un computer di legno

Ricordate quando Banksy compì il gesto più artistico che si potesse immaginare? L’autodistruzione di una sua opera, la bambina con il palloncino rosso a forma di cuore. L’icona si sfilò dalla pesante cornice dorata finendo triturata in un meccanismo nascosto nella cornice stessa, ed il tutto proprio dopo che era stata aggiudicata in un’asta, per milioni di sterline.

Ecco, ultimamente negli Stati Uniti è stato venduto ad un’asta, per 400.00 dollari, un computer Apple originale, costruito dai co-fondatori Steve Wozniak e e Steve Jobs. In questo caso non si è raggiunto nessun apice artistico dettato da una distruzione, ma un passo in avanti.

Si, perché se un Pc vintage diventa come un Santo Graal per i collezionisti di elettronica e computer tech, allora la Digital transformation è davvero andata avanti, e nell’ultimo periodo anche con un ritmo non calcolato, anzi, diremmo quasi forzato. Ma si sa, è nelle necessità che si scopre la virtù di ogni mezzo, situazione o persona.

La cassa in legno di Koa del modello messo all’asta, attraverso la casa d’aste statunitense John Morgan, aveva avuto solo due proprietari: un professore universitario ed un suo studente.

Si tratta di uno dei 6 esemplari ancora in circolazione, dotati di custodia in legno e scheda madre in NTI non modificata e in eccellenti condizioni. Comunque non è il computer Apple-1 con maggior ricavato: il record appartiene ad una versione funzionante che è stata venduta per 905.000 di dollari.

A chiunque riuscirà ad accaparrarselo arriverà con un Monitor Panasonic, una copia del manuale di base Apple-1 ed il manuale di programmazione originale. Inoltre ci sono due cassette e tre video originali per il computer. Ovviamente sono già arrivate le prime offerte telefoniche.

Per qualsiasi appassionato l’idea di poter avere tra le mani uno strumento toccato dalle mani di Steve Jobs, e da lui stesso costruito, è un’emozione paragonabile ad un bambino che riceve la maglietta del suo giocatore di calcio preferito. Per rendere ancora di più l’idea, è come una passeggiata per Roma, che diventa suggestiva per la storia che evoca ed il salto temporale che fa compiere.

Ecco, se pensiamo ad uno dei primi esemplari Apple, anche per chi non è appassionato sorge una riflessione: quanta strada è già stata fatta? Se un tempo i Pc avevano custodie in legno, ed oggi li conteniamo quasi nel palmo di una mano.

Infondo è lo stesso concetto di digital transformation che sottintende in sé il cambiamento. Non c’è impresa, Pubblica Amministrazione o singolo cittadino che non ne sia stato toccato. Riguarda ognuno di noi e sempre in più contesti.

Non si tratta però soltanto dell’adozione di nuove tecnologie, ma un cambiamento vero e proprio che ha implicazioni pervasive su molti aspetti, uno su tutti i modelli di azione fino ad oggi adottati. Siamo di fronte ad uno spostamento verso il digitale oltre che necessario ed inevitabile, soprattutto irreversibile.

Sicuramente una cosa però non cambierà mai, ed è ciò che ha dimostrato l’asta di uno dei primi esemplari creati da Steve Jobs: la nostra emozione nel ricercare l’origine di ogni cosa.

Il tempo scorre, ma il passato non potrà mai essere distrutto in un meccanismo nascosto nel presente.

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