Digital Marketing dopo il Core Update di Google di maggio 2021

Digital Marketing

Ovvero: cura i tuoi contenuti per diventare un riferimento nel tuo settore

Digital Marketing: come cambia con il passaggio di quasi tutta la comunicazione al digitale, l’ADV, o la comunicazione interna? Cosa comporta l’uso dei dati?

Cosa fanno gli utenti di un motore di ricerca per arricchirlo…E cosa fa il motore di ricerca per i suoi utenti?

Insomma il digitale è ICT, cioè Information Communication Technology. Se sparisce la C in mezzo è facile che iniziamo ad annaspare. Avete il vostro sito e la vostra strategia di comunicazione basata sul traffico. (Raggiunta a  prezzo di dispendiose e lunghe ricerche sulla concorrenza e sui volumi di ricerca). Avete lead, le vostre belle proiezioni sui tassi di conversione, ma dovete faticare e spendere montagne di tempo e danaro per restare posizionati. Le parole chiave di ricerca determinano il vostro orizzonte e orientano l’impiego dei vostri budget. Chi stacca il piede dall’acceleratore è perduto. Qui c’è un articolo che spiega come mai. Il punto essenziale non è capire come funzionano gli algoritmi di Google. Certo può aiutare. Ma proporre contenuti con coerenza rispetto ai propri prodotti e ai propri valori. C’è bisogna di autorevolezza, generando così quell’affidabilità che sempre più viene premiata dai motori di ricerca.

In altri termini non esiste un software né una buona pratica di digital marketing che genera rilevanza e affidabilità. Quella ce la dovete mettere voi.

Se volete andare a fondo su un argomento, è inutile che facciate copia e incolla da altri siti. Questo non è un buon modo di fare Digital Marketing. Gli utenti se ne accorgono, se ne accorgono gli altri proprietari di siti; e quel che è peggio se ne accorge anche Google. Serve solo… Andare a fondo su una argomento, perché lo conoscete. E associare all’argomento, che magari riguarda il vostro settore produttivo, a dei valori, perché ci credete (e non avete difficoltà a testimoniarli). E farlo mettendovi dal punto di vista dei vostri interlocutori, perché ci tenete a far passare dei concetti e non volete solo vincere una disfida dialettica, come succede sui social.

Entriamo un po’ più nel dettaglio: la conoscenza deve generare originalità e rilevanza, è una questione di relazione con chi appartiene alla vostra stessa cerchia professionale e soprattutto con quelli che non ne fanno parte ma sono interessati a capirne di più, come possibili utenti, clienti, stakeholders vari.

Il fatto che esistano vari punti di vista su un argomento deve stimolarvi a elaborare in modo fondato e argomentato la vostra posizione a riguardo: anche se urlare ciò in cui si crede può apparire premiante in termini di visibilità, col tempo è facile che perdiate autorevolezza se vi affidate ad un slogan, magari ben riuscito, ma non sostenuto da una sequenza logica a prova di bomba.

Chiedetevi quindi: cosa pensate sia veramente importante da sapere, limitatamente alle cose di cui siete esperti, e che cosa di tutto ciò può avere un impatto positivo sui vostri contatti e nel vostro ambiente?

Preoccupatevi solo dopo – ma preoccupatevene – di tutto quel che fin qui è stato importante per posizionarsi: posizionamento SEO, ricerca sulle parole chiave dei competitor, linkbuilding di qualità.

Quello che diventa sempre più chiaro, nel funzionamento degli algoritmi di ricerca sul web, è la direzione da prendere nella comunicazione online: ci si allontana dall’Advertising puro, che pure è la radice culturale della comunicazione online, e ci si avvicina ai criteri di autorevolezza dei paper scientifici, così che la rilevanza dei contenuti è sempre più al centro della costruzione di una reputazione digitale anche per un brand e persino della lead generation.

Continua a seguire la nostra rubrica “The Specialist”, hai letto il nostro ultimo articolo?