
Tweet e-reputation: poter assistere live ad un intervento di Michael Fertik, il 34enne fondatore di Reputation.com, è sempre un’occasione ghiotta. Michael è stato il piatto forte della mattina all’ICS 2012 dedicato alla Comunicazione sui nuovi media: “Verso la società trasparente tra meritocrazia e democrazia digitale” che è ancora in corso presso la Sala Pininfarina di Confindustria in via dell’Astronomia a Roma.
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— Armando De Lucia (@crmpartners) Ottobre 18, 2012
Tweet e-reputation: l’intervento
L’intervento d’apertura della conference è stato di Franco Pomilio, Presidente di Pomilio Blumm.
Ha parlato di come il corpus teorico che racchiude Marketing, PR e advertising sia arrivato in Italia secondo una matrice di derivazione anglosassone basato sul paradigma Consumatore-Prodotto. E’ interessante visitare, rispetto ai paradigmi da lui proposti, questa pagina di Wikipedia. Di fatto, del suo intervento mi ha colpito la citazione di Flaiano, che parafransando “Il media è il messaggio di McLuhan”, disse:
“Se abbiamo ben capito non dobbiamo più aprire le lettere: è il postino che dobbiamo leggere”.
Il secondo Intervento:
A ruota, l’intervento di Maria Teresa Brassiolo, presidente di Transparency International Italia.
L’intervento è iniziato col discorso sul come la corruzione danneggi il Prodotto interno lordo. Una lotta costante ed efficace alla corruzione porterebbe ad un recupero di evasione fiscale superiore al 400%.
Forte il passaggio finale del suo intervento: parlando del potere di controllo dei cittadini, ha affermato con enfasi: “I media devono raccontare la verità. Le storie lasciamole ai romanzieri e agli storici”. In effetti, è dalla capacità narrativa dei media che dipende lo sviluppo di un senso critico nella cittadinanza.
Come ha giustamente ricordato Gianni Riotta, moderatore dell’evento, quando la denuncia della corruzione crea il “polverone”, ingenerando astio e populismo, l’unico effetto conseguito è la creazione di “falsa libertà”.
Democrazia digitale
Su questo tema è intervenuto anche Stefano Quintarelli. ha spiegato in modo chiaro come il problema della neutralità della rete sia un’emergenza scaturita dal conflitto tra le Telco (l’infrastruttura, Telecom ad esempio) e gli operatori OTT (Over the top, ovvero coloro che hanno costruito il business sulla rete, Google ad esempio). Sintesi brillante: cane e gatto muovono entrambi la coda, ma per il cane è segno di felicità, per il gatto di nervosismo.
Da una parte i grossi operatori temono minacce al loro modello di business, dall’altra gli OTT temono regolamentazioni ex-post e comportamenti anti-competitivi.
Reputation Economy
Ciliegina sulla torta: l’intervento di Michael Fertik, teorico della Reputation Economy.
Mi hanno colpito vari estratti del suo speech:
- che il marketing è parente stretto della matematica. Ed ha ragione, con la grande proliferazione di dati, essere un buon Chief marketing officer significa avere dimestichezza con modelli previsionali ed algoritmi vari. Internet è territorio per ingegneri!
- I punteggi domineranno tutti gli aspetti della nostra vita, è un rischio da mettere in conto. Oggi giochiamo con Klout, ma i sistemi di scoring si stanno evolvendo e diffondendo in tutta l’industria.
- C’è un pezzo di pubblico sempre più importante: l’inside public. Quello che nella terminologia CRM da 10 anni definiamo cliente interno: i dipendenti.
- La reputazione va gestita dal CEO, e non dal marketing o dalle PR. Ovvio, è il tipo di interlocutore cui si rivolge il suo business. Anche se non l’ha detto ad alta voce, immagino che anche Fertik sappia che oggi la reputazione la gestisce il pubblico, i clienti, gli utenti. E ogni giorno che passa, in un sistema di democrazia digitale efficace ed efficiente, sarà sempre più vero.
Monito per tutti: attenzione a cosa pubblichiamo sui social network. NON FIDATEVI DEI PRIVACY SETTINGS, delle impostazioni sulla privacy. Come afferma Beppe Severgnini sul Corriere della Sera di Oggi: Ricorda chi sei. Spesso. Sempre.