Gli incentivi che aiutano la trasformazione digitale delle imprese hanno varie forme: dai voucher digitali che coprono le spese fino a 10mila euro e fino al 50% per le PMI, fino al credito d’imposta per investimenti in beni strumentali, inclusi nel disegno di legge di bilancio, passato ieri alla Commissione preposta del Senato.
Il Governo, anche in seguito all’approvazione del Recovery Fund europeo mette a disposizione questi strumenti, che vengono gestiti generalmente dalle Camere di Commercio territoriali e da Invitalia.
Il credito d’imposta viene rifinanziato dal disegno di legge di bilancio approdato il 12 novembre al Senato: è stabilita la proroga degli incentivi previsti dal piano Transizione 4.0 anticipata pochi giorni fa in occasione della presentazione del Documento Programmatico di Bilancio. Nell’ultima bozza del disegno di legge di bilancio datata 10 novembre, l’articolo 10 è dedicato interamente alla “Proroga del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali «Transizione 4.0» e del credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0 e in altre attività innovative”.
La norma dispone una proroga triennale per i beni strumentali e decennale per le attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design che però porta con sé una pesante rimodulazione delle aliquote.
Vediamo che cosa prevede questo il testo della bozza del disegno di legge di bilancio: si tratta di una progressiva diminuzione dell’aliquota del credito d’imposta, perché le leggi di bilancio, previste espansive fino al 2023, una volta recuperate le perdite di PIL determinato dall’emergenza pandemica, tenderanno nuovamente alla diminuzione del deficit.
Per questo per un’azienda conviene programmare il miglioramento degli asset digitali, o l’acquisizione di nuovi, entro i prossimi due anni. I nostri consulenti sono a disposizione per questo.
Nel dettaglio, partire dall’1 gennaio 2023 il credito d’imposta per investimenti in beni immateriali – parte del capitolo Transizione 4.0 che prevede agevolazione anche per i beni materiali, sarà ridimensionato: per il 2021 e il 2022 l’aliquota è fissata al 20%. La bozza della legge di bilancio 2022 prevede una proroga ancora al 20% per il 2023 e poi al 15% per il 2024 e al 10% per il 2025.
Dal punto di vista delle risorse, la relazione tecnica mostra che l’incentivo per l’acquisto di beni materiali 4.0 costerà in tutto poco meno di 6 miliardi di euro, mentre quello per i software 4.0 circa 873 milioni.
Scopriamo ora più nel dettaglio cosa sono i voucher per la digitalizzazione delle aziende, come funzionano e quali sono le cose più importanti da sapere
Il voucher per la digitalizzazione delle aziende è messo a disposizione da parte del Governo attraverso il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE).
Si tratta di una misura che può essere definita storica, infatti è stata stabilita per la prima volta con il decreto interministeriale 23 settembre 2014.
Le spese ammissibili per il voucher sono:
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Acquisto di hardware, software e servizi di consulenza specialistica per il miglioramento dell’efficienza aziendale, la modernizzazione dell’organizzazione aziendale o lo sviluppo di soluzioni e-commerce
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Spese di attivazione dei servizi di connettività a banda larga o ultralarga sostenute una tantum (con esclusivo riferimento ai costi di realizzazione delle opere infrastrutturali e tecniche e ai costi di dotazione e installazione degli apparati necessari alla connettività a banda larga e ultralarga)
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Spese relative all’acquisto e all’attivazione di decoder e parabole per il collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare
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Spese per la partecipazione a corsi e per l’acquisizione di servizi di formazione qualificata (a favore di titolari, legali rappresentanti, amministratori, soci, dipendenti dell’impresa beneficiaria), nell’ambito di una formazione qualificata del personale nel campo ICT
Se nella tua Regione i voucher sono stati rifinanziati, puoi presentare la domanda anche attraverso la Camera di Commercio locale.
Gli acquisti devono essere effettuati successivamente alla pubblicazione sul sito web del MISE del provvedimento cumulativo di prenotazione del Voucher.
Le domande di erogazione del voucher per la digitalizzazione possono essere presentate solo ed esclusivamente attraverso l’apposita procedura informatica, accedendo all’apposita sezione “Accoglienza Istanze” e cliccando sulla misura “Voucher per la digitalizzazione”.
Gli interventi personalizzati basati sulla piattaforma Zoho realizzati da CRMpartners ricadono nel primo punto e sono pertanto ammissibili per l’erogazione dei fondi per la trasformazione digitale.
La digitalizzazione è un processo inevitabile soprattutto per le piccole e medie imprese: raggiungere aree di mercato più ampie e alternative rispetto a quelle consuete, obbliga a rendere sempre più efficienti i flussi di lavoro interni e le relazioni con i clienti, ed è proprio questo che significa la trasformazione digitale.