
I partiti sono stati chiamati a fare una scrematura sugli emendamenti segnalati, su cui si concentrerà il lavoro della Commissione Bilancio del Senato. Per il Piano Transizione 4.0, delle originali 178 proposte sono stati segnalati soltanto 13 emendamenti.
Prima di tutto entriamo nel merito del Piano Transizione 4.0, che come ci spiega il Ministero dello Sviluppo Economico, è la nuova politica industriale del Paese, più inclusiva e attenta alla sostenibilità.
L’articolo del DDL di bilancio prevede il rinnovo degli incentivi previsti dal Piano Transizione 4.0 per gli acquisti di beni strumentali e al tempo stesso per le attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design.
Per quanto riguarda i beni strumentali 4.0:
- 20% per investimenti fino a 2,5 milioni (nel 2021 è il 50% e nel 2022 sarà il 40%)
- 10% per investimenti da 2,5 a 10 milioni (nel 2021 è il 30% e nel 2022 sarà il 20%)
- 5% per investimenti da 10 a 20 milioni (nel 2021 è il 10% e nel 2022 sarà il 10%)
Per i beni immateriali:
- al 20% per il 2023
- al 15% per il 2024
- al 10% per il 2025.
Per le attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design:
- 20% per attività di ricerca e sviluppo con massimale di 4 milioni
- 10% per attività di innovazione o per attività di design e ideazione estetica con massimale di 2 milioni
- 15% per attività di innovazione con finalità orientate a un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0 con massimale di 2 milioni
Tra i partiti si discute circa la questione sull’emendamento 10.53, che prevede la possibilità per le imprese di cedere i crediti d’imposta, in tutto o in parte, ad altri soggetti, comprese anche le banche o intermediari finanziari.
Alle imprese che hanno prevalentemente un’attività di commercio al dettaglio, con prevalenza di prodotti alimentari e bevande, riguarda l’emendamento 10.66: l’istituzione di un credito di imposta dell’80% per l’acquisto di nuove apparecchiature di rifrigerazione.
L’emendamento 10.0.80 prevede permette la proroga al 2023 per l’agevolazione per l’acquisto e l’installazione di strumenti di filtraggio dell’acqua. Mentre, l’emendamento 10.78 prevede la proroga fino al 2024 del credito d’imposta del 50% dei costi di consulenza sostenuti dalle PMI che vogliono quotarsi.
L’emendamento 10.0.72 prevede per i pubblici esercizi l’esonero dal canone per l’occupazione del suolo pubblico, fino al 20 giugno 2022.
L’emendamento 10.0.4 prevede che fino al 2025 ci sia un credito di imposta per le attività di ricerca, sviluppo e innovazione, anche per le stabili organizzazioni non residenti nel territorio dello Stato e che svolgono attività con contratti stipulati con imprese estere. Inoltre, offrirà un contributo del 17% per l’acquisto di reagenti e apparecchiature della ricerca scientifica.
Si è pensato ad un emendamento anche per contenere gli effetti negativi delle rimanenze in magazzino, nel settore del commercio e della produzione dei prodotti tessili, calzaturieri e di pelletteria: il 10.0.17.
Oltre che il 10.0.35, l’incentivo per l’acquisto di veicoli a zero e ridotte emissioni e il 10.0.93 che prevede la proroga degli incentivi per le società benefit. Inoltre il 10.0.96 prevede la proroga al 2022 delle agevolazioni per la rivalutazione dei beni di impresa e per le partecipazioni.
Emendamento importante è il 10.0.40: è la proroga dei termini di consegna per i beni ordinati entro la fine del 2021, fissata entro la fine del 2022, sia per beni materiali che immateriali.
Inoltre il governo mette anche a disposizione degli incentivi per le aziende a supporto dei loro processi di digitalizzazione aziendale: i voucher per la digitalizzazione.
Si tratta di un incentivo fornito alle PMI (Piccole medie aziende italiane) sotto forma di un voucher, appunto, con un importo fino a 10 mila euro. Le sue finalità dovranno essere rivolte all’adozione di interventi di digitalizzazione aziendale e all’integrazione di tecnologie. Possono usufruirne le imprese operanti in tutte i settori dell’attività economica, con delle limitazioni.
Le spese amissibili con il voucher saranno:
- Hardware, software e servizi di consulenza specialistica
- Attivazione dei servizi di connettività a banda larga o ultralarga
- Acquisto e all’attivazione di decoder e parabole
- Partecipazione a corsi e per l’acquisizione di servizi di formazione qualificata
Ogni azienda può ottenere un un unico voucher, con un importo non superiore ai 10.000 euro.
La trasformazione digitale può avvenire grazie ad un sostanziale cambio nella cultura organizzativa aziendale.